domenica 23 agosto 2009

LO STRANO CASO DELLE CELLULE STAMINALI



La notizia che segue è ormai vecchia di un mese e mezzo, infatti è stata pubblicata su Nature il 1 luglio, (qui potete trovare la traduzione completa dell'articolo di nature gli Italiani fanno causa per le cellule staminali ). Noi di biosproject anche se con ritardo abbiamo deciso di pubblicarla ugualmente. La notizia parla di tre ricercatrici italiane, tre scienziate, che hanno citato in giudizio il governo italiano per la decisione di escludere le cellule staminali embrionali da un recente bando per il finanziamento della ricerca sulle staminali. Nella bozza originale il bando non esclude le staminali embrionali, né la legge italiana impedisce del tutto la ricerca. E a questo si appellano Elisabetta Cerbai, farmacologa dell’Università di Firenze, Elena Cattaneo, dell’Università di Milano, e Silvia Garagna, dell’Università di Pavia.
Il bando in questione è vecchio di qualche anno, da circa il 2007, quando il ministro della Salute era Livia Turco. Il bando era rimasto in sospeso finché Ferruccio Fazio, sottosegretario al Welfare, ha istituito una commissione di esperti per stilare un testo, avrebbe dovuto essere amministrato secondo criteri di trasparenza.
Invece sembra che di trasparenza ce ne sia stata poca perchè secondo Giuseppe Cossu, biologo dello sviluppo al San Raffaele di Milano, il gruppo avrebbe formulato un testo preciso, accurato e non equivocabile, che non escludeva staminali di nessun tipo (embrionali comprese) dalle proposte possibili.
Ma il 26 febbraio, come scritto nell'articolo di Nature da Alison Abbott, quando il testo è diventato publico si è scoperto che qualcuno ci aveva infilato una frase che escludeva in maniera radicale i progetti in cui fossero coinvolte le cellule staminali embrionali umane. Fazio ha liquidato la questione asserendo che la frase era stata introdotta su richiesta delle Regioni durante la Conferenza Stato-Regioni. Ma Enrico Rossi, rappresentante della Regione Toscana, nega che la richiesta sia mai stata fatta. (qui potete leggere un articolo( Bando staminali: «Da Regioni nessuna richiesta di modifica»).
Insomma la questione è finita in tribunale e il 16 luglio scorso il Tar Lazio ha bocciato il ricorso. Le le tre scienziate (leggi articolo tar boccia ricorso ricercatrici)- rispettivamente direttrice del centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’università Statale di Milano, farmacologa dell’università di Firenze e biologa all’università di Pavia - hanno annunciato l’appello al Consiglio di Stato. La decisione di impugnare la sentenza, che secondo Cerbai «è in palese contrasto con gli statuti delle università cui apparteniamo e contraddice i regolamenti e le procedure che attribuiscono al ricercatore il ruolo di soggetto proponente e responsabile delle ricerche», così come ribadito su Nature. La vicenda ha fatto il giro del mondo e non ne ha parlato solo Nature ma anche la rivista Science ( che ricordiamolo sono tra le più antiche e prestigiose riviste scientifiche al mondo). Science definisce addirittura l’Italia un Paese in cui «la Chiesa cattolica ha una grande influenza sulla politica e dove gli scienziati che vogliono far ricerca sulle cellule staminali embrionali umane devono lottare». Insomma la lotta in tribunale continua ma a giudicare dai tempi della giustizia italiana le cose potrebbero andare per le lunghe e il processo di assegnazione dei fondi potrebbe rimanere in sospeso per lungo tempo. In questo modo si impededisce alla ricerca italiana di andare avanti.
E come se non bastasse queste coraggiose ricercatrici, come pubblicato sempre da Nature, stanno portando avanti questa causa con fondi propri! Seguiremo la vicenda tenendovi informati su ogni novità.
PS: IN BOCCA AL LUPO!

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