domenica 6 marzo 2011

CELLULE STAMINALI...E SE LA RIPROGRAMMAZIONE DELLE SOMATICHE DA PROBLEMI?


Una notizia particolare per quanto riguarda la ricerca sulle cellule staminali. Come molti sapranno le cellule staminali promettono enormi passi in avanti nella medicina rigenerativa, grazie alla loro capacità di poter rigenerare tessuti malati o danneggiati. Uno dei problemi principali nell'utilizzo delle cellule staminali è il loro ottenimento. Infatti le cellule staminali più ricercate sono quelle embrionali, la peculiarità di tali cellule è quella di essere pluripotenti.
Cosa significa? Detto in maniera sintetica, le cellule staminali sono i precursori di tutti gli altri tipi di cellule presenti nel nostro organismo. Si tratta di cellule non differenziate che hanno la capacità di formare qualsiasi tipo cellulare, così come hanno la capacità di produrre altre staminali. Per tale motivo le cellule staminali vengono definite progenitrici. Ora le staminali le possiamo suddividere in pluripotenti e multipotenti; le prime, come quelle embrionali, sono in grado di potersi differenziare in qualsiasi tipo cellulare nell'embrione e nell'adulto, altre staminali sono definite multipotenti perchè possono differenziarsi in molti tipi cellulari, ma non in tutti i tipi. Una cellula più lontana è dallo zigote, minori diventano le potenzialità di quel tipo di cellula. La questione di come si ottengono le staminali embrionali chiaramente solleva questioni etiche insormontabili, e strumentalizzazioni a non finire. Nonostante tutto le staminali si utilizzano e se ne fa grande uso soprattutto delle cellule staminali somatiche, in molti casi vengono definite staminali adulte, anche se non provengono necessariamente dagli adulti. In ogni caso queste cellule sono multipotenti e per quanto detto prima non sono molto versatili come le embrionali, quindi potremmo dire che hanno un limite nel loro utilizzo, ed ecco allora che si sono sviluppate delle tecniche di riprogrammazione cellulare. Attraverso tali tecniche quello che si fa, detto in modo molto sintetico, è quella di cancellare la memoria molecolare delle cellule per riportarla allo stato di pluripotente. In questo modo le cellule staminali somatiche dovrebbero poter essere tranquillamente usate al posto delle embrionali nella medicina rigenerativa.

Un aumento di rischio per il cancro?

Ma uno studio che è stato appena pubblicato sulla rivista Cell death and differentation, attenua queste speranze. Lo studio condotto dal Dipartimento di Biochimica presso l'Università di Ginevra e l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, con la partecipazione del laboratorio Trono, mostra che in molti casi le cellule staminali riprogrammate presentavano una certa "instabilità genomica", che sembra essere causata dal processo utilizzato per restituire alle cellule lo "stato embrionale". Ciò che sembra ancora ancora più grave, è che le mutazioni genetiche osservate sono simili a quelle che si trovano nelle cellule tumorali. Gli scienziati sono giunti alla conclusione che la riprogrammazione delle cellule staminali ha bisogno di essere ampiamente indagata prima che le cellule possano essere considerati di utilizzo nella medicina rigenerativa.
Gli esperimenti sono stati fatti utilizzando cellule mammarie e fibroblasti di topo. I ricercatori hanno utilizzato tre diversi processi per la riprogrammazione di cellule ad una "radice", o embrionali, di Stato. Il primo metodo è stato sviluppato espressamente per questo studio, e gli altri sono già stati ben documentati. Dovrebbero seguire alcuni articoli su Nature.

Eppure tutti i processi hanno portato alla stessa conclusione: le anomalie genetiche moltiplicate, in un modo che sembra indicare che essi sono inerenti al processo di riprogrammazione stessa.Anomalie genetiche che sembrano simili a quelle causate dagli oncogeni. Questi risultati sottolineano la necessità di condurre ulteriori studi. In primo luogo, vedere se le anomalie genetiche sono abbastanza gravi da compromettere il funzionamento e la stabilità delle cellule rigenerate attraverso le riprogrammate; e in secondo luogo, "raffinare i metodi utilizzati per la generazione di cellule pluripotenti indotte, al fine di evitare questo problema."

Fonti: Eurekalert

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