Anche gli antichi egizi soffrivano di cuore. Indizi di calcificazione vascolare e aterosclerosi, due delle maggiori cause di malattie cardiache, sono state riscontrate in mummie di oltre 3500 anni fa da un'equipe di medici del Mid America Hearth Institute (Kansas City, USA). Non si può più parlare, quindi, di malattie esclusive dell'uomo moderno: le patologie cardiovascolari potrebbero invece essere ancora più antiche delle piramidi. I risultati di questo studio sono stati presentati al Meeting annuale dell'America Heart Association e pubblicati sul Journal of the America Medical Association.
La ricerca, guidata dal professor Randall C. Thompson in collaborazione con egittologi, esperti di conservazione di reperti antichi e analisti di immgini, è stata condotta su 22 mummie datate dal 1981 a.C. al 364 d.C. e custodite al museo di antichità egiziane del Cairo. Dei corpi studiati, 14 appartenevano a persone di alto lignaggio, tra cui quello di Rai, la dama di compagnia della regina Nefertari. Tutte le mummie, sono state sottoposte a Tomografia computerizzata a Raggi X, per avere una visione tridimensionale di alcune sezioni di tessuto. Dalle indagini, è risultato che l'aterosclerosi era presente in nove dei corpi studiati, ed era più frequente in quelle persone morte oltre i 45 anni di età; è stato riscontrato anche un caso di base cardiaca calcificata, un sintomo di solito associato all'infarto. La mummia più antica nella quale sono stati riscontrati sintomi simili, risale al 1530-1570 a.C.
"Non possiamo dire se l’aterosclerosi sia stata la causa della morte di queste persone", spiega Samuel Wann, uno degli autori della ricerca. Certo è che lo studio mette in discussione alcune presunte certezze contemporanee. "Abbiamo sempre pensato - continua Wann - che l'aterosclerosi fosse una malattia da 'McDonald’s', provocata da uno stile di vita tipico dei nostri giorni, e che le persone vissute tre o quattromila anni fa fossero meno a rischio nonostante una dieta ricca di proteine e sale: non fumavano, facevano esercizio fisico e non mangiavano cibi grassi". Questi ultimi studi sembrano invece raccontare una storia diversa.
Salve,
RispondiEliminal' articolo è molto interessante, ma non condivido l' espressione: "possiamo mettere in discussione alcune presunte certezze contemporanee, che vedono l'aterosclerosi come una malattia da "McDonald's" legata ad uno stile di vita tipico dei nostri giorni".
L' aterosclerosi è sicuramente una malattia che si aggrava con un' alimentazione ricca di grassi, nei fumatori, negli ipertesi, nei diabetici, nei sedentari.. etc. etc.
La presenza delle strie lipidiche, e di lesioni più avanzate in soggetti sani e che conducono uno stile di vita sano, significa che la patogenesi dell' aterosclerosi ha altri attori oltre ai lipidi, ipertensione etc. etc., ma sicuramente una vita sregolata aggrava e di molto questa patologia.
Ricordo che i principali fattori di rischio (attualmente riconosciuti) dell' aterosclerosi sono:
1)alti livelli di colesterolo cattivo
2)ipertensione
3)(sicuramente implicato è anche il sistema immunitario il cui ruolo però non è ancora del tutto chiaro, e forse la sua importanza è ancora sottovalutata)
e questi sono sicuramente più presenti oggi (vita da "McDonald) che nell' antichità.
Buon anno a tutta la redazione! :-)
Ciao! Sono Marco l'amministratore del blog. Risponderò io al tuo commento per precisare che la notizia riportata è in buona parte una traduzione di un articolo preso da (http://jama.ama-assn.org/cgi/content/extract/302/19/2091-a?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=&fulltext=mummies&searchid=1&FIRSTINDEX=0&sortspec=date&resourcetype=HWCIT
RispondiElimina. e che la frase "possiamo mettere in discussione alcune presunte certezze contemporanee, che vedono l'aterosclerosi come una malattia da "McDonald's" legata ad uno stile di vita tipico dei nostri giorni".
altro non è che un'affermazione di uno degli autori della scoperta, Samuel Wann, e non un pensiero dell'autore del post. Nonostante il post non abbia valore di spiegazione su cosa sia l'ateroscherosi, modificherò il post in tal senso per evitare incomprensioni da parte di altri lettori. Ti ringrazio per il commento e averci dato l'occasione di soffermarci su questo argomento, concordo con ciò che dici sulle strie lipidiche, tant'è che la presenza di quest'ultime è stata riscontrata, durante esami autoptici, nell'aorta di alcuni bambini di età inferiori a un anno morti per altre cause e in tutti i bimbi di età superiori a dieci anni senza differenze geografiche ed ambientali... tuttavia bisogna considerare che è complessa la relazione tra le strie lipidiche e le placche aterosclerotiche in quanto sebbene siano considerate precursori dell'ateroschlerosi, non tutte sono destinate ad evolversi in placche o lesioni più avanzate.
TANTI AUGURI DI FELICE ANNO NUOVO A TUTTA LA REDAZIONE DI MONDINVISIBILI :)
Ciao Marco,
RispondiEliminasono perfettamente in sintonia con quello che dici, infatti le strie lipidiche possono anche scomparire...
Grazie a voi per avermi fatto riflettere di nuovo sull' aterosclerosi...
Di nuovo buon anno! :-)