Novità dal mondo della ricerca. Ricercatori di un consorzio costiuito da 44 università e istituti di ricerca negli Stati Uniti, tra cui Rush University Medical Center, ha identificato quattro nuovi geni legati alla malattia di Alzheimer.
Ogni gene aggiunge individualmente il rischio di avere questa comune forma di demenza negli stadi tardivi della vita.
I risultati, sono stati pubblicati nel numero di aprile di Nature Genetics, e offrono una nuova visione sulle cause alla base della malattia di Alzheimer.
Nello studio, sul morbo di Alzheimer il consorzio genetico di cui abbiamo accennato sopra, hanno condotto un'analisi genetica su più di 11.000 persone affette dal morbo e su quasi lo stesso numero di persone anziane che non hanno mostrato sintomi di demenza.
L'Alzheimer's Disease Center Rush hanno contribuito con i dati clinici e genomici con più di 1500 partecipanti in due dei suoi studi.
Tre altri consorzi hanno dato il loro contribuito confermando i dati di altre persone, portando il numero totale di persone sotoposte ad analisi a più di 54.000. Il consorzio ha inoltre contribuito alla identificazione di un quinto gene.
Fino a poco tempo, solo quattro geni confermati erano stati associati all' insorgenza tardiva dell'Alzheimer. Il gene per l'apolipoproteina E-e4, APOE-e4, individuato oltre 15 anni fa, ha il più grande effetto sull'insorgenza della malattia. Negli ultimi due anni, tre geni supplementari sono stati identificati, tra cui CR1, CLU, e BIN1. Il presente studio aggiunge altri quattro geni - MS4A, CD2AP, CD33, e EPHA1 - e contribuisce alla identificazione e alla conferma di altri due geni, BIN1 e ABCA7, raddoppiando così il numero di geni noti per essere coinvolti nella malattia di Alzheimer.
Inoltre, gli studi genetici possono aiutare i ricercatori a capire i meccanismi patogenetici che iniziano nel cervello molto prima della comparsa dei sintomi, eventualmente distruggendo ampie parti del cervello e provocando la perdita completa della capacità cognitive. Un obiettivo primario degli studi genetici è quello di aiutare ad identificare chi è a rischio di sviluppare la malattia, che sarà importante quando le misure di prevenzione saranno disponibili.
fonti: eurekalert
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